Menu principale:
Bagnoregio e il territorio: la sua storia passata, la sua storia futura
L'incontro che si è svolto lo scorso venerdì 11 novembre a Palazzo papale di Viterbo è stato l'occasione per raccogliere ed illustrare le tante ricerche finora svolte sulla storia di Bagnoregio e del suo territorio, per ricostruire quanto è stato scritto e detto fino ad ora su questo importante centro dell'Alto Lazio, per chiarire cosa manca e come poter ampliare ed approfondire quanto già conosciuto.
L'incontro ha visto la partecipazione del prof. Tommaso Bernardini (già presidente dell'Azione Cattolica Diocesana e autore di molti volumi sulla storia del territorio di Bagnoregio) che ha presentato un ampio elenco delle pubblicazioni su Bagnoregio partendo dalla caduta dell'Impero Romano, attraverso le invasioni barbariche, l'elezione a contea, il libero Comune e l'influenza che su di esso hanno avuto le grandi famiglie dei Monaldeschi e dei Baglioni. Ha messo in evidenza l'importanza amministrativo-politica della città nell'ambito del suo territorio e le antiche origini della sua Diocesi. Ha elencato importanti pubblicazioni sugli uomini illustri bagnoresi, gli statuti trecenteschi del capoluogo e sui tanti aspetti della sua storia civile e religiosa. Ha messo in evidenza l'impegno degli studiosi locali, dell'Università degli studi della Tuscia, del Centro di catalogazione dei beni culturali di Viterbo e delle tante associazioni culturali che, dalla metà del 1900 ad oggi hanno portato avanti con passione e dedizione ricerche sempre nuove, e che hanno reso possibile l'apertura di archivi e biblioteche, il collegamento tra le diverse realtà culturali locali, la disponibilità di nuove fonti per lo studio di Bagnoregio e del suo territorio.
Giancarlo Baciarello (studioso degli statuti e della vita economica e sociale della Teverina) ha ampliamente descritto la storia economica e sociale del territorio tiberino tra Trecento e Cinquecento attraverso gli statuti delle città e le tante edizioni che di queste fonti sono state date. La sua attenzione si è soffermata sulla struttura di questo tipo di documenti e sull'importanza che rivestono per la comprensione dell'economia locale. Ha tratteggiato un ampio e dettagliato resoconto sulle attività più importanti del territorio, dall'estrazione della pietra basaltica alla trasformazione di questa fondamentale risorsa in macine da mulino o in elementi architettonici. Ha descritto l'opera delle principali maestranze locali: vasellai, scalpellini, fabbri, trasportatori. Ha delineato un quadro dettagliato sulle miniere e sullo sviluppo delle attività minerarie, sull'importanza del legno come elemento utilizzato per la bollitura della terra vetriolica, senza trascurare la cerealicoltura e la viticoltura e il rilievo del fiume Tevere, importante via d'acqua per lo scambio, lo scarico e il carico di merci, il trasporto di passeggeri e pellegrini.
Il prof. Luciano Osbat ha illustrato il recente impegno del Cedido in un vasto progetto di digitalizzazione, inventariazione e indicizzazione delle Visite pastorali delle antiche diocesi di Acquapendente-Castro, Bagnoregio, Montefiascone e Viterbo e della disponibilità presso il Centro delle Relazioni ad Limina delle antiche diocesi di Bagnoregio e Montefiascone in formato digitale.
La utilizzabilità di queste nuove fonti permetterà agli studiosi nuove ricerche e un nuovo approccio alla storia di Bagnoregio e di tutto il territorio dell'Alto Lazio, nuove prospettive alla costruzione di una storia locale che sino ad oggi ha privilegiato temi economici o legati alla presenza dei Comuni, nuovi indagini su aspetti della nostra terra e del nostro passato, uno sguardo ottimista sul futuro.
(a cura di Elisa Angelone)