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Le "bibbie" nel patrimonio di documentazione della Diocesi di Viterbo
L'Incontro che si è svolto lo scorso venerdì 9 dicembre al Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa di Viterbo ha messo in evidenza una parte estremamente importante del patrimonio della Biblioteca capitolare di Viterbo: le Bibbie.
Fin dall'avvento della stampa la Bibbia è stata il libro per eccellenza, il più diffuso al mondo, quello che ancora oggi rimane il più letto in assoluto. L'avvento dei caratteri mobili ha conferito alle Scritture una più ampia circolazione: non è un caso che proprio il Testo Sacro sia stato probabilmente il primo libro stampato con il torchio a caratteri mobili presso l'officina di Magonza dall'orafo Johannes Gutenberg e dai suoi assistenti Fust e Schoeffer: erano gli anni intorno al 1455 e questo evento segnò l'inizio di una vera e propria rivoluzione culturale.
La Chiesa apprezzò subito l'arte tipografica che indubbiamente conferiva alle Scritture una più ampia circolazione, rendendola ideale mezzo per la divulgazione del Verbo e della dottrina, ne intuì immediatamente le potenzialità e si fece forte sostenitrice accogliendo nei monasteri i prototipografi itineranti e finanziando le prime edizioni stampate, tanto che il 45% dei libri stampati nel XV secolo fu di argomento religioso.
Dopo il Concilio di Trento la Bibbia diventa un sorvegliato speciale, circola con grande difficoltà in area cattolica, si diffonde nel mondo protestante dove diviene uno strumento di affermazione delle lingue nazionali. In quest'epoca sono rare le edizioni che superano il migliaio di esemplari. Il numero delle bibbie in circolazione non è molto ampio; si moltiplicano le edizioni della Bibbia che la Chiesa tenta di controllare e sorvegliare. Con il Concilio di Trento la Bibbia ufficialmente riconosciuta ed indicata come modello è soltanto una: la "Vulgata". Inizia a manifestarsi la necessità di tradurre la Bibbia per quanti non conoscevano il latino, con la condizione che venga presentata soltanto da quanti erano autorizzati a farlo. Una maggiore libertà nella lettura della Bibbia e l'invito ai fedeli a conoscerla si farà sentire soltanto nel 1900 e la sua definitiva consegna a tutti i fedeli cattolici avverrà con il Concilio Vaticano II.
Le dottoresse Gisella Menicocci e Tania Sailis, che hanno magistralmente condotto questo interessante argomento, hanno mostrato le 20 edizioni conservate presso la Biblioteca capitolare di Viterbo e datate tra il 1471 e il 1758, delle quali sono state messe in evidenza le meravigliose incisioni, i caratteri, le legature, le raffigurazioni miniate. Il prof. Luciano Osbat (direttore del Cedido) ha introdotto la presentazione con i riferimenti ai testi conciliari che riguardavano la diffusione delle Sacre Scritture.
(a cura di Elisa Angelone) ......